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Monza città tradita – due
Ovvero quando la politica non ha più nulla da dire.
Don Chisciotte

Riassunto della puntata precedente.
Una mattina di marzo Monza si sveglia con il morbillo. Manifesti rosso sangue con al centro una scritta nera “MONZA CITTA' TRADITA” si trovano in ogni angolo della città. Don Chisciotte certo che il tutto sia opera delle opposizioni all'attuale governo della città, giunge sull'orlo di una crisi di nervi quando scopre sul giornale “Monza la città”, che invece si tratta di una campagna pubblicitaria del centro sinistra. La crisi, aggravata dalla crociata moralista che pare lambire anche quel di Monza sull'onda lunga del caso Sircana e di Vallettopoli, giunge al suo culmine parossistico quando il nostro cavalier errante sente alla radio le ultime dichiarazioni della De Filippi. A quel punto sviene.


Ci volle qualche giorno prima che mi fossi ripreso completamente dalle esternazioni della signora De Filippi. In fondo, chi mi conosce bene, sa che le donne sono il mio punto debole. Eppure riuscii a farmi coraggio e a uscire di casa per affrontare nuovamente la dura realtà.
Nel frattempo il mondo fuori era cambiato, come le prime primule nei prati annunciano la primavera, così alcuni dei manifesti rosso sangue sparsi per la città, si schiudevano con un nuovo messaggio alla cittadinanza. Mi avvicinai ad uno di essi e … un'emozione fortissima, un senso di gioia, un misto di orgoglio & ragione si impadronirono di me e pedalando sulla mia Ronzinante mi diressi spedito verso la casa di Sancio.
“Sancio, Sancio, aprimi, sono io, Don Chisciotte…” urlavo mentre con il batacchio battevo alla sua porta.

cittą meno sicura
“Avevo ragione, avevo ragione, Sancio… vieni con me, corri…”.
“Ragione de ché?” rispose un po' stupito di vedermi così arzillo dopo essere sparito per diversi giorni. “Vieni e vedrai!” e fu così che lo trascinai davanti a un manifesto rosso sangue che si trovava a pochi metri da casa sua. Giunta Sinistra. Città meno sicura. Monza città tradita.
“Embè e che c'è da essere così contento?”.
Insomma Sancio non voleva proprio capire, che quella scritta svelava ciò che avevo previsto e cioè che la campagna pubblicitaria era legata alle elezioni amministrative e che non poteva che essere opera del centrodestra. Chiaro no!
“Don, ma ne sei proprio sicuro? Non c'è nessuna firma”
“Bhè, vorrà dire che ci sarà ancora un'altra puntata nella quale si scopriranno. Ma chi vuoi che ci sia dietro, caro Sancio!”
“Io ci capirò poco di politica, ma per me può esserci di tutto… anche la mafia russa!”
Pur avendo imparato negli anni ad apprezzare l'intuito di Sancio, che con il suo buon senso villano spesso c'azzecca e cercando di allontanare da me l'inquietante pensiero della mafia russa, convinsi Sancio a fare un giro per la città a leggere i nuovi messaggi criptati.
Girammo per lungo e per largo, da un quartiere all'altro, dal centro alla periferia, incontrammo decine e decine di cartelli. Più il tempo passava, più mi accorgevo che in fondo è proprio vero … questa politica non ha più nulla da dire.
In tutta, di.co in tutta la città, fra decine - ma che di.co - centinaia di manifesti, arrivato a sera il messaggio politico, se così vogliamo chiamarlo, si poteva contare con le dita di una mano + 1 dito:

Giunta sinistra - Monza cittą tradita

Sei, di.co 6, ben SEI, non di.co banalità…per carità… ma insomma!
Il povero Sancio giaceva addormentato nei giardinetti di via Azzone Visconti, ipnotizzato come in un mantra dalla ripetitività dei messaggi “Giunta Sinistra. Monza Città Tradita… Giunta Sinistra. Monza Città Tradita… Giunta Sinistra. Monza Città Tradita… Giunta Sinistra. Monza Città Tradita… RONF… RONF… RONF…”, a momenti mi andava a sbattere contro un palo della luce. Fortuna che c'era lì a prenderlo, fra le sue braccia, un gruppo di alcolizzati che lo soccorse.
In sua mancanza, di fronte a questo bigino dello status quo monzese, mi tornava ad assalire il pensiero funesto…della mafia russa.
E se fosse vero… se il tentativo è quello di ipnotizzarci tutti e poi… di portarci via tutti i nostri averi. No questo mai, mi sono detto. Monza … dormi pure tranquilla, veglierò io su di te!
Decisi quindi di partire per una nuova indagine, questa volta più approfondita, analitica, tesa a scovare dove poteva stare l'inghippo. Sì perché pur essendo di parte, non potevo pensare che il centrodestra fosse così stolto da buttare via non so quanti soldi per scrivere sei, di.co 6, ben SEI… banalità. Nel corso della mia indagine potei constatare innanzitutto che l'effetto della campagna politica… bhè… non esageriamo… chiamiamola promozionale, era quanto meno ambiguo.

Parcheggi fantasma

Parcheggi fantasma. Come potete ben vedere dalla foto, almeno in questo caso, i parcheggi ci sono e sono pure… sotto utilizzati!
Vabbè, certo voi direte, questo potrebbe anche essere un tiro mancino del solito attacchino comunista. OK, di.co io, ci può anche stare, e quindi proseguo nella mia indagine.
Non mi do per vinto, la mia è - e dev'essere - un'indagine scientifica!
Traffico caotico. Messaggio che nel quotidiano può cambiare a seconda dell'ora, del giorno, della strada in cui sono piazzati, dello stato d'animo del lettore. Messaggio che oltre il quotidiano può essere visto come un messaggio di fratellanza, nel senso che ci accomuna tutti, cittadini, amministrazioni, partiti di tutti i colori, soprattutto qui in ITALIA, al NORD. Quindi invece di scagliare la prima pietra, che ognuno dia il proprio contributo a risolvere un problema che ci sta soffocando tutti.
Strade in degrado. Uhmmm… ma non era la scorsa estate o autunno che in molti ci lamentavamo perché stavano sistemando troppe strade tutte insieme… boh... ma forse è meglio pensare alle cose serie.
Piazza Trento una vergogna. E vero è una vergogna che un pugno di cittadini (commercianti) abbiano fatto perdere tutto quel tempo, a un'opera decisa bene o male da una amministrazione democraticamente eletta dalla maggioranza della popolazione, fino al punto di intentare una causa, alla fine persa e per quanto ne so senza nemmeno pagare i danni per i disagi aggiuntivi che tutti siamo, ancora oggi, costretti a subire. Una vergogna!
Comunque sia, attendo con trepidazione e curiosità la soluzione di tale vergogna che spero ci verrà svelata dagli untori del morbillo monzese.
Città meno sicura. Qui diciamo subito che non importa se il nostro beneamato Prefetto continua a dire che la situazione è sotto controllo (si è vero, non dappertutto come lui stesso ha potuto constatare, ad esempio fra le mura del consiglio comunale dove in effetti occorre rafforzare la presenza della forza pubblica), perché è ciò che noi cittadini sentiamo, percepiamo, pensiamo, desideriamo, vorremmo che ci frega. A questo punto non ci resta che prendere spunto dalla nostra amata-odiata provincia rivale, così dimostriamo anche noi di essere Provincia e non più Provincialotta. Propongo due bei cortei, uno che fa la circonvallazione destra e uno la circonvallazione sinistra. OK , va bene, i paolotti con in testa il manifesto… ops… meglio dire, lo striscione de “il Cittadino”, li facciamo passare in centro così non escludiamo nessuno, per confluire quindi tutti insieme al Brianteo. E lì insieme, dove si trovano tutti i giovedì sera quelli delle auto taroccate, a mangiare salamelle e raccontarsene di belle. Sì perché, non l'avete ancora capito cosa ci vuole per stare meglio, per sentirci tutti più sicuri… un po' di compagnia, di vicinanza, di comunanza (c.o.m.u.n.a.n.z.a, non comunismo, quello no… al massimo qualcuno dice che viene dopo… comunque che nessuno si preoccupi… non è più obbligatorio!). Non sarà la soluzione di tutti i mali, ma per lo meno è un buon inizio.

  

Se poi i politicanti facessero il favore di non utilizzare il tema della sicurezza per le loro beghe, avremmo fatto un'ulteriore passo avanti e di passo in passo potremmo finalmente concentrarci sui problemi veri della sicurezza, che sono ben più seri di quelli che noi stessi creiamo.
Ma è come parlare al vento. Difatti gli untori di morbillo non sono i soli alchimisti della sicurezza.
Dopo gli Unni gli altri. Il nostro spiritoso Mosca, si prepara quindi a invadere con le sue orde barbariche gli scranni del consiglio comunale. Anche questa però, purtroppo è una storia già vista.
Ma al peggio, come si suol dire non c'è mai fine: Dio, patria, famiglia. Ed è così che dal Paleolitico riemerge un fossile.
Caccio via subito il brivido nella schiena e imbraccio la mia lancia……non si sa mai. Questo deve essere un compagnono, scusate…. un camerata di penna, dei nipotini di Silvio e Benito, i quali da abili matematici, applicando la proprietà del permutare e aggiungendoci del loro (sic), giungono alle stesse conclusioni.
Robe dell'altro mondo! Comunque speriamo che l'esimio professore sia così cortese da comunicare la triste notizia ai suoi pronipoti: il Duce è morto… MORTO… LO VOLETE CAPIRE ?!

Duce, quanto ci manchi

Sull'ultimo punto Sempre più tasse, devo essere sincero, non avendo dati certi in merito, non saprei cosa dire; dichiarare che non me ne sono accorto (fuorché l'Ici), suona un po' altezzoso, o per alcuni potrei sembrare fesso, ma ci tengo a dire ciò che più mi preme, su un tema ahimè alquanto delicato per un italiano del nord, per definizione così sempre vituperato, che se le tasse mi volete abbassare e i servizi rivendere a caro prezzo, fesso sarò sempre ma mi avete anche stufato. E soprattutto chi dei nostri cari candidati a qualsiasi poltrona - prima di parlare di tasse - non presenta la sua dichiarazione dei redditi, faccia il favore di stare zitto, ora e … per sempre.
In attesa che la Politica bussi alle porte della città… e che si facciano vivi gli autori & untori del morbillo… torno ai giardinetti a recuperare il povero Sancio, stremato da sì cotanta campagna pubblicitaria. Alla prossima… i miei ossequi.

Don Chisciotte

P.S.: Parallela alla campagna rosso sangue, prosegue la campagna rosa esangue. Il sospetto è che le due campagne abbiano una stessa mente ideatrice (notare l'eguale sfondo), uno stesso magistrale regista (notare la finezza del messaggio), al quale però consiglierei in questo caso di lasciare perdere tutti i francesismi, inglesismi, spagnolismi come in fondo ci invita a fare il nostro Mario Maria Mariani, genuina espressione del nostrano “parla come mangi” . E quindi diciamo pure senza peli sulla lingua, felici della nostra libertà di pensiero, della nostra alta considerazione della donna, dell'esemplificazione educativa verso i nostri figli e soprattutto delle nostre figlie, ecco a voi signori e signore:
DONNA PAKZA o se preferite DEKMENTE, MENTEKATTA. Le scarpe e … (il resto lo lasciamo alla fantasia dei videoclip dei nostri cari figli, novelli Tinto Brass). EVVIVA!

donna loka


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  1 aprile 2007